venerdì 28 gennaio 2011

Oh my bellydance !

Da quello che ho potuto constatare in questi 4 anni, ho dedotto che la danza del ventre modifica in parte il cervello di coloro che la praticano.
Va bene applicarsi, va bene fissarsi con uno stile o fissarsi nel perseguire il proprio fine di diventare una grande danzatrice o una buona insegnante, però a certi livelli (bassi) si rasenta il ridicolo.
E soprattutto la danza del ventre è un focolaio di antagonismo e un'associazione a delinquere vista l'enorme quantità di denaro che vi circola.
Un abito costa in media 300 euro, determinati rivenditori lo spacciano per D'ALTA CLASSE e lo fanno pagare addirittura 600/700 euro, millantando competenze sartoriali di coloro che tagliano e cuciono le stoffe da 4 soldi. Per non parlare di accessori e simili: una spada, se ti dice bene, 60 euro, le ali vanno dai 60 euro in su e non sempre sono di buona qualità, i cimbali costano 25 euro (e se prendi la sòla 15 euro ma suonano di cacca), etcetc.
Oltre a questo reciclo di denaro messo su da ex estetiste o da bancarellare da mercato, c'è l'obbligo morale o anche imposto di partecipare a determinate manifestazioni: gli stage con i professionisti, costano 80 euro a lezione, con quelli più scadenti di meno. E occhio: di scadenti ce ne sono a bizzeffe in giro.
Allo stage di Riccione mi sono fatta 2 conti: le vere professioniste sono quelle che vincono medaglie e restano umili. Ho visto tanti nomi blasonati rivelarsi delusioni immonde, ballare male, insegnare male.... Invece chi è rimasto più nel cuore di chi ha assisitito alle varie lezioni, sono stati gli/le insegnanti che, consci della loro bravura e professionalità, non hanno dovuto dimostrare attraverso gesti teatrali il loro talento.
A parte lo stage, dove ho assistito alle peggio leccate di chiappe da parte di improbabili danzatrici (come se il talento si possa recepire attraverso le papille gustative della lingua e possa essere profuso dalle cellule del culo altrui), mi sono fatta altri 2 conti (tra un po' prendo il diploma da ragioniere): chi proprio non è portato, deve prendere la danza per quello che è, ovvero un'attività da fare a tempo perso.
Se sei una scopa che va a tempo, non sei una danzatrice. E' inutile applicarsi: sempre scopa resti. Se il pubblico poco istruito sulla danza, ti applaude, non è perchè sei brava, ma perchè hanno intravisto una coscia e si sono eccitati. La bravura è altro.
Per fortuna che, girovagando un po' da un'insegnante all'altra, ne ho trovata una davvero brava.
Lucky me.

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