Cosa distingue un uomo da un maschio d'anatra in una fattoria?
Questa profondissima domanda sociologica di parallelismi nel mondo animale, ha fatto capolino nel tardo pomeriggio tra le altre mie mille riflessioni quotidiane (perché ho sempre lo sguardo da triglia al cartoccio, come mai sto sempre sui siti delle compagnie aeree e ho voglia continua di fuggire, perché il mio gatto è iper arrapato e "monta" tutto, e non lavora come commesso IKEA).
La risposta alla sopracitata domanda è : NULLA, a parte l'ammasso di piume del sotto-coda (anche se a volte ho incrociato uomini che nel sotto CODA avevano tonnellate di lana di pecora appena tosata e aggrovigliata).
Reduce da una escursione in un agriturismo, dove ho notato che l'ANATRO ha sempre tante belle pennute che lo seguono e fanno tutto ciò che lui decide di fare, ho avuto l'illuminazione: il bipede umano, con meno piume ed altrettanti neuroni, vorrebbe avere il codazzo di ochette sine neurone, prive di autodeterminazione, di intelletto, di capacità cognitive, pronte ad ubbidire e a non prendere mai strade diverse.
Il maschio in questione, ha 6 belle anatre bianche che lo adorano, lo seguono in fila, e vanno dove dice lui, dal sentiero, all'abbeveratoio, al forno.
Ed ecco cosa spinge l'umano ad agire nella stessa maniera: l'idea di avere più donne disposte a tutto per lui, va a compensare ciò che gli manca da qualche altra parte, magari l'autostima, magari una sicurezza affettiva, magari anni ed anni di sfiga, oppure centimetri..... madre natura o elargisce in abbondanza, o è proprio stronza.
Alchè, l' IO ANATRA e l' IO MASCHIO, seguono la stessa retta parallela: si circondano di pennute poco intelligenti, le portano in giro per anni, e le fanno finire al forno con le patate poiché, essendo troppo idiote, si fidano di lui.
Io sono nata GATTO, e le anatre me le mangio con tutto il becco!!!!
lunedì 5 settembre 2011
venerdì 2 settembre 2011
Oh My Dreamer Boy !
Oggi mi sento combattiva e polemica, forse perché ho passato tutta la notte ad assistere il mio cellulare in coma irreversibile, ed oggi, con una canna di bambù in mano, potrei fare più tenerezza di un panda gigante in via d'estinzione.
Voglio prendermela con i maschi che pensano di avercelo solo loro. Ma io dico, con questa moltitudine di uomini eretti e promiscui che c'è in giro, ma tu pensi veramente che l'unico a saperlo usare sei tu?
Il mio è un discorso generico, non attacco nessuno in particolare, ma parlando con i diversi tipi di maschio BETA (ovvero quelli più generici e comuni, visto che di ALFA c'è solo e sempre lui, ROCCO über alles), noto una certa predisposizione all'iper-esposizione delle loro vere capacità, in tutti i campi.
Io voglio soltanto analizzare cosa non va nella pomiciata maschile. Se è vero che in 7 secondi uno si fa l'idea di chi si ha davanti, figuriamoci quando l'incontro si svolge nelle cavità orali reciproche... bisogna avere stile, quello che manca un po' a tutti.
E' pur vero che, noi donnine virtuose, arriviamo alla limonata o da ubriache tronche, o da interessate disilluse, o da arrapate croniche, o da disperate alla ricerca di un pretesto per dire alle amiche HO LE LABBRA SCREPOLATE MA NON PER IL FREDDO! (e grazie al cacchio, stiamo al 2 settembre).
Un limone non si nega, a nessuno: d'estate poi.... quando il progesterone ulula alla luna, anche quando è uno spicchietto piccolo piccolo, siamo dispensatrici di casse di agrumi che gli indiani ai mercati generali ci fanno un baffo.
Spesso la limonata è fine a se stessa, nel senso che si esaurisce la sera stessa e, sovente, ci si ritrova la mattina a chiederci: ma con chi cavolo ho pomiciato ieri sera? L'abbinamento lingua-nome-volto è radicalmente annebbiato da ettolitri di sangria, ma a noi va bene anche così, perché finché possiamo, ci divertiamo alla faccia di chi ci vuole male.
Ma il dramma è sempre dietro l'angolo, e non parlo di rendersi conto che la sera prima c'è stato un intreccio di lingue con un parente: il vero e proprio ostacolo che rende la donna incapace di DARLA la sera stessa, è l'incapacità genetica del maschio a saper baciare.
Io ne ho trovati veramente pochi degni del nome LINGUA D'OC (o D'OIL, dipende dai gusti filologici).
Il vero baciatore non ti crea delle fratture degli incisivi, non ti manda in giro con squarci di carne viva sulle labbra, non ti fa venire i crampi alla lingua poiché sta là a rincorrerla (con la sua) per 15 minuti di fila in senso orario... si cambia anche verso! Non ve l'hanno insegnato i vostri genitori?
E poi, da un estremo all'altro, c'è quello che la lingua non sa come si usa: vanta doti da trombone, da trapanatore folle, ma dalla cintola in su, ha degli organi inutilizzati e incancreniti da anni ed anni di uso maldestro o di NON-uso. Parlo di quelli che la lingua ce l'hanno debole, poco attiva, che sbavano visto che i muscoli della bocca non sanno coordinarli nell'atto della limonata.
Ed il minimo comune denominatore di tutti questi mezzi ometti, è che loro credono fermamente nelle loro capacità.
E cosa fa la donna? Ci sono 2 vie: la prima è quella del menefreghismo, lo lascio fare, tanto chi lo incontra più.. e ci si mette una bella croce sopra, anzi, si danno i voti e soprattutto si consigliano le amiche di non ritrovarsi mai a portata di orefizio orale con quello là.
La seconda via, è quella dell'insegnamento: innanzitutto ci si prodiga ad essere maestrine solo se si rincontra il tipo varie volte, e ci si può aspettare qualcosa da lui. E poi, non si può per niente iniziare un discorso con ADESSO TI INSEGNO COME SI BACIA UNA DONNA: errore! Si determinerà in lui la classica erezione al contrario, che lo farà sparire sia dalla tua vista, che dal mondo del web, della telefonia mobile, e spesso anche dalla città di residenza.
Il tutto va affrontato prendendo l'argomento alla larga, non parlandone direttamente, ma fingendo un attacco improvviso di ormone mannaro, afferrandogli le mandibole con una mano, bloccandogli i tendini del collo con l'altra, e fargli subire una pomiciata 5 stelle, a volte usando una voce fuori campo che spiega le azioni intraprese.
Magari, dopo una mezzora di pomicio coatto ai limiti della violenza psicologica, qualche segnale potrebbe arrivare nel cervellino atrofizzato del LINGUA ESANIME o del LINGUA VORACE (dipende dal tipo di incapacità). Ma non fatevi troppe speranze, non impareranno mai.
Quindi, se il tizio in questione merita, dovrà fare opera di apprendimento volta per volta. Ma spesso chi ci sta di fronte, è infinitamente sicuro delle sue capacità, e quindi vi do una dritta: MOLLATELO FINCHE' SIETE IN TEMPO.
Chi bacia male, inevitabilmente, non eccellerà anche in altre cose.
Io sono sempre dell'idea che debba girare tra le donne di Roma e provincia, un file multimediale con nomi, cognomi, volti e voti dei vari maschietti presenti sul territorio.
Io la butto in caciara: LO FACCIAMO??
giovedì 1 settembre 2011
Oh My ... Inspiration ?
Sia mai che la mia ignoranza della lingua inglese mi abbia mandato in vacca anche la conoscenza della lingua italiana?
Volevo mettere un titolo in ENGLISH, come faccio di solito, ma mi si è posto il seguente interrogativo allarmante: ma si dice ISPIRAZIONE o INSPIRAZIONE?
Per fortuna c'è google che risolve qualsivoglia dubbio (anche esistenziale... provate a scrivere CHI SONO IO ed il primo sito che esce ti dice tutto sul tuo pc, dall'IP al sistema operativo!), e quindi ho digitato ISPIRAZIONE ed effettivamente era la prima parola esatta quella che mi era sobbalzata da un neurone all'altro.
Però, nell'atto della traduzione, ho fronteggiato la dura realtà, cioè: in inglese si dice INSPIRATION...
Dopo ben 7 minuti di elettroencefalogramma piatto, ho pensato bene di fare copia e incolla e di non pormi troppi interrogativi sull'etimologia delle parole.
Però vorrei parlare di ispirazione (e volendo anche di inspirazione, ma per quello c'è l'altro mio blog, INUTILIA...prima o poi affronterò temi dell'anatomia umana al di sopra della cintura).
L'ispirazione viene e va, a me è andata un anno fa e sto alla ricerca di un chicchessia, un qualsivoglia, un qualcosina che possa risvegliarmi dal letargo sinapsiale nel quale sono crollata. Alchè, nel mentre effettuo il back up del mio nokione sgangherato, ho pensato di dedicare qualche riga all'argomento che preferisco in assoluto: l'uomo medio.
L'uomo medio mi ha ispirata durante i miei anni riproduttivi come Laura ha ispirato Petrarca, come i passeri hanno ispirato Leopardi, come il balletto classico ha ispirato la mia colonna vertebrale a starsene sdraiata per 33 anni su un letto morbido.
L'equazione media che ho sempre condotto per giudicare qualcuno è la seguente:
ottimo rapporto proporzionale faccia - corpo - chiappe + gonfiore del portafogli + gonfiore in altre zone + macchina + discorsi di senso compiuto = MASCHIO BETA
ottimo rapporto proporzionale faccia - corpo - chiappe + gonfiore del portafogli + gonfiore in altre zone + macchina + discorsi di senso compiuto + assenza fisica della madre nell'arco dei 1000 km = MASCHIO ALFA
.... ebbene, per 32 (e nell'arco di questo mese, 33) anni, ho cercato almeno un MASCHIO BETA ... ma quando era presente uno dei caratteri sopracitati, ne mancavano altri 2 .. una tragedia senza fine.
Alchè, per non restare zitella, ho pensato bene di abbassare i miei canoni e di puntare al MASCHIO GAMMA, ovvero un uomo che potrebbe accontentare un po' tutte:
1) il rapporto faccia - corpo - chiappe può anche essere "sufficiente", anzi, bypassiamo il sedere e concentriamoci sul volto (tanto la forza di gravità ed il tempo trasformerebbero i floridi glutei in buste di plastica vuote);
2) il gonfiore del portafogli purtroppo deve permanere... sono una donna costosa da mantenere;
3) abbasso lo standard del gonfiore in altre zone con FAMMI 2 GRATTINI E STO BENE PER UN INTERO CICLO LUNARE;
4) il discorso automobile lo riconduco al fattore GONFIORE DEL PORTAFOGLI: sono esigente e punto alla vettura altrui (dal momento che la mia sta sempre a secco di benzina ed è perennemente macchiata da olio di patatine, rossetti, cremine ed, esternamente, da AMMACCATURE improvvise che appaiono durante la notte);
5) riguardo i discorsi di senso compiuto, mi sento di non fare sconti, dal momento che è ardua la ricerca di qualcuno che sappia comporre una frase con soggetto, verbo, complemento e, addirittura, qualche avverbio, congiunzione e aggettivo (rinuncio in questo preciso istante ad optare per un uomo che sappia usare le proposizioni coordinate o subordinate all'interno di un colloquio).
Però voglio puntare il dito contro chi ha la mamma onnipresente: speravo che, andando all'estero, fosse diverso il rapporto madre-figlio, ovvero non morboso come quello della razza maschia italica, ma più freddo e distaccato come, ad esempio, gli uomini nordici.
No. Anche FUORI sono così, mammoni, gigioni, sempre a fare confronti. Ho passato giornate indimenticabili con la mamma del mio ex che mi martellava le ovaie con la sua presenza ingombrante, roba da far fuggire a nuoto attraversando l'Adriatico anche una pigrona come me.
Mia madre diceva sempre: PRENDITELO ORFANO.
Ora, dopo tanto tempo, capisco il motivo di questo suo insistente suggerimento.
Volevo mettere un titolo in ENGLISH, come faccio di solito, ma mi si è posto il seguente interrogativo allarmante: ma si dice ISPIRAZIONE o INSPIRAZIONE?
Per fortuna c'è google che risolve qualsivoglia dubbio (anche esistenziale... provate a scrivere CHI SONO IO ed il primo sito che esce ti dice tutto sul tuo pc, dall'IP al sistema operativo!), e quindi ho digitato ISPIRAZIONE ed effettivamente era la prima parola esatta quella che mi era sobbalzata da un neurone all'altro.
Però, nell'atto della traduzione, ho fronteggiato la dura realtà, cioè: in inglese si dice INSPIRATION...
Dopo ben 7 minuti di elettroencefalogramma piatto, ho pensato bene di fare copia e incolla e di non pormi troppi interrogativi sull'etimologia delle parole.
Però vorrei parlare di ispirazione (e volendo anche di inspirazione, ma per quello c'è l'altro mio blog, INUTILIA...prima o poi affronterò temi dell'anatomia umana al di sopra della cintura).
L'ispirazione viene e va, a me è andata un anno fa e sto alla ricerca di un chicchessia, un qualsivoglia, un qualcosina che possa risvegliarmi dal letargo sinapsiale nel quale sono crollata. Alchè, nel mentre effettuo il back up del mio nokione sgangherato, ho pensato di dedicare qualche riga all'argomento che preferisco in assoluto: l'uomo medio.
L'uomo medio mi ha ispirata durante i miei anni riproduttivi come Laura ha ispirato Petrarca, come i passeri hanno ispirato Leopardi, come il balletto classico ha ispirato la mia colonna vertebrale a starsene sdraiata per 33 anni su un letto morbido.
L'equazione media che ho sempre condotto per giudicare qualcuno è la seguente:
ottimo rapporto proporzionale faccia - corpo - chiappe + gonfiore del portafogli + gonfiore in altre zone + macchina + discorsi di senso compiuto = MASCHIO BETA
ottimo rapporto proporzionale faccia - corpo - chiappe + gonfiore del portafogli + gonfiore in altre zone + macchina + discorsi di senso compiuto + assenza fisica della madre nell'arco dei 1000 km = MASCHIO ALFA
.... ebbene, per 32 (e nell'arco di questo mese, 33) anni, ho cercato almeno un MASCHIO BETA ... ma quando era presente uno dei caratteri sopracitati, ne mancavano altri 2 .. una tragedia senza fine.
Alchè, per non restare zitella, ho pensato bene di abbassare i miei canoni e di puntare al MASCHIO GAMMA, ovvero un uomo che potrebbe accontentare un po' tutte:
1) il rapporto faccia - corpo - chiappe può anche essere "sufficiente", anzi, bypassiamo il sedere e concentriamoci sul volto (tanto la forza di gravità ed il tempo trasformerebbero i floridi glutei in buste di plastica vuote);
2) il gonfiore del portafogli purtroppo deve permanere... sono una donna costosa da mantenere;
3) abbasso lo standard del gonfiore in altre zone con FAMMI 2 GRATTINI E STO BENE PER UN INTERO CICLO LUNARE;
4) il discorso automobile lo riconduco al fattore GONFIORE DEL PORTAFOGLI: sono esigente e punto alla vettura altrui (dal momento che la mia sta sempre a secco di benzina ed è perennemente macchiata da olio di patatine, rossetti, cremine ed, esternamente, da AMMACCATURE improvvise che appaiono durante la notte);
5) riguardo i discorsi di senso compiuto, mi sento di non fare sconti, dal momento che è ardua la ricerca di qualcuno che sappia comporre una frase con soggetto, verbo, complemento e, addirittura, qualche avverbio, congiunzione e aggettivo (rinuncio in questo preciso istante ad optare per un uomo che sappia usare le proposizioni coordinate o subordinate all'interno di un colloquio).
Però voglio puntare il dito contro chi ha la mamma onnipresente: speravo che, andando all'estero, fosse diverso il rapporto madre-figlio, ovvero non morboso come quello della razza maschia italica, ma più freddo e distaccato come, ad esempio, gli uomini nordici.
No. Anche FUORI sono così, mammoni, gigioni, sempre a fare confronti. Ho passato giornate indimenticabili con la mamma del mio ex che mi martellava le ovaie con la sua presenza ingombrante, roba da far fuggire a nuoto attraversando l'Adriatico anche una pigrona come me.
Mia madre diceva sempre: PRENDITELO ORFANO.
Ora, dopo tanto tempo, capisco il motivo di questo suo insistente suggerimento.