In attesa di questo big bang (p.s.: ho sentito molti giornalisti parlare di BIG "BEN" riferendosi sia a ciò che ha dato origine all'universo, sia come metafora, oppure sinestesia, oppure GIRO DI PAROLE classico), io mi sfogo col sushi.
Eh si, il sushi, grande consolatore del ventre umano, ventre "di una certa classe e di un certo rango sociale", dal momento che per saziarsi bisogna investire parte del proprio stipendio, tipo un 15% per chi 3 pasti a settimana pretende farli in un ristorante giapponese.
Io il sushi provo a prepararmelo da sola. Più che SUSHI, preparo i MAKI, o sushi nori.
Compro i fogli di alga, il wasabi e la salsa di soia. Faccio scuocere il riso, faccio cuocere le carotine, e quando tutto è pronto lo piazzo sul foglio d'alga, pesto un pochino il riso, vi piazzo la carotina nel mezzo, e ROLLO.... ebbene si, anni di "FAMME ER FILTRO PER LA CANNA" si sono resi utili per la preparazione dei maki.
Dopo il rollaggio, c'è la fase del taglio che, la maggior parte delle volte, non mi viene bene: il mako in questione si scompone nella sua interezza, dando luogo ad una triste scena di alga molla, senza interno, con carotina giacente sul piatto.
In preda a questa visione deprimente e molto molto scoraggiante, prendo la mia postepay e vado a strafogarmi in un ristorante giapponese, dove mi fanno pagare dai 5 a 9 euro per un piatto di 6 maki che a casa ho realizzato (male) al costo di 50 cent.
Il sushi prende al cervello: io impazzisco per l'atto in se del raccogliere il boccone con le bacchette (preventivamente strusciate nel wasabi), immergerlo nella salsetta di soia (col wasabi sciolto in essa), e infilarlo nella totalità nelle fauci, per poi strozzarsi per via dei chicchi di riso che si annidano nella trachea.
Il sushi guarisce da ogni male, oppure, se il pesce non è fresco, te lo fa venire nella forma di epatite A oppure dissenteria ad idrante.
Il sushi conferisce un certo TONO: dire ai colleghi "ah io mangio solo sushi", ti fa apparire come una donna di classe. Dire agli amici "io porto la mia ragazza a strafogarsi di sushi", ti fa apparire come ricco sfondato e innamorato della tua metà dal momento che il binomio STRAFOGARSI e SUSHI, determina il risultato di 70 euro a testa, se si va da WANTON, LO ZOZZONE DI TOKIO...150 a testa se si va da GEISHA, LA PIU' ZOCCOLA DI KYOTO, 200 euro a testa se vai allo ZEN.
Il sushi è come la livella di TOTO': appiana le classi sociali, ma sempre di un certo stato economico!! A mangiare sushi ci puoi andare te, e trovare politici, calciatori, personaggi della tv... e ti senti un po' meno stronzo degli altri giorni, dal momento che pure te mangi quello che GILETTI sta cercando di fagocitare e che ha buttato ripetutamente per terra in quanto incapace di coordinarsi con le bacchette.
E allora, più sushi per tutti !!!

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